Secondo il Vangelo, Gesù amava stare a tavola con la gente. Era anche capace di far da mangiare: infatti si presentava come il «buon pastore», colui che dà il «pasto buono». Cosa ci insegna questa caratteristica (quasi ignorata) del Figlio di Dio? Un fatto molto concreto: cucinare non significa soltanto dare del cibo, ma soprattutto prendersi cura di ciascuno secondo i suoi bisogni.
Ecco una «chef-teologia» dal sapore delicato, che nutre in profondità quanti hanno fame di senso e di vita.
«Lievito e farina, ortaggi e agnello, pesce alla brace, il sale nella pasta…Gesù sapeva cucinare. Anche in questo era (il) Maestro»
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