«È un invito alla lentezza. Andiamo troppo in fretta. Bisogna avere la possibilità di fermarsi, guardare le cose belle, meditare, pensare a noi, guardare i tramonti. Ma chiedete a qualcuno che cammina per strada: “Quando ti sei fermato per un tramonto l’ultima volta?”. È una domanda molto importante!». Queste parole che vergò Tonino Guerra nel terminare la lettura di questo libro danno al libro-culto di Zavalloni il suo vero orizzonte.
La sue riflessioni, concrete e ricche di buon senso, nascono dall’esperienza scolastica e sono rivolte ai docenti. In realtà travalicano le aule e i plessi per imporsi come un insegnamento di vita adatto agli uomini e alle donne del nostro tempo. Per porgere, come suggerisce Fiorella Farinelli nella prefazione, «un punto di vista e un’aspirazione essenziali per lavorare a quel cambiamento antropologico di cui l’umanità ha un evidente e urgente bisogno».
In appendice, il suo Manifesto dei diritti naturali di bimbi e bimbe
Disegni in bianco e nero dell’autore
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Gianfranco Zavalloni
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