Nell’ottobre 2006, il Congo ha vissuto le sue prime elezioni libere, uno spiraglio di libertà in vista della democrazia faticosamente conquistato. I seggi venivano aperti il 29 ottobre, a 10 anni di distanza dall’uccisione a Bukavu di mons. Christophe Munzihirwa. Il collegamento tra le due date è più che casuale: esiste un ponte che unisce l’impegno della Chiesa congolese nei difficili anni della dittatura, il martirio di molti suoi pastori e la presa di coscienza del popolo che ha permesso oggi di ottenere un primo risultato democratico.
Il testo raccoglie le coraggiose lettere del vescovo Munzihirwa e le sue prese di posizione anche nei confronti delle istituzioni internazionali, accusate di complice silenzio. Questi scritti tracciano il ritratto di uno dei più significativi protagonisti della ricerca di pace del Congo. E l’impegno di un popolo che vuole un futuro di vita.
Christophe Munzihirwa
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