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Paul James A.
Volpi e polli
Il libro descrive la storia del Consiglio di Sicurezza dell’ONU dalla sua nascita fino al 2016. Si parte dall'analisi della fase iniziale, che haportato alla sua creazione con alcuni meccanismi di controllo come il diritto di veto dei cinque membri permanenti; si passa dall'evoluzione durante il periodo della Guerra Fredda e dalle speranze di riforma del ventennio post caduta del Muro di Berlino; si giunge infine al decennio del 2010, con tutte le difficoltà ad esso legate. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite rimane un corpo misterioso, nascosto per la maggior parte del tempo dietro un rigoroso perimetro di sicurezza. Per comprendere il Concilio, è necessario penetrare in una selva di miti ed esaminare la rete di ideologia, paura e ambizione che motiva i suoi membri. Per promuovere un Consiglio adatto al futuro, dobbiamo essere ambiziosi, con l’obiettivo di una trasformazione radicale. Perché una cosa è chiara: il pragmatismo cauto non basta. James A. Paul è stato a lungo una figura importante nella comunità delle ONG delle Nazioni Unite; ha prestato servizio in numerosi consigli e comitati e ha scritto articoli, recensioni, documenti politici e libri su relazioni internazionali e politica globale. È il fondatore del gruppo di lavoro delle ONG sul Consiglio di Sicurezza.
Americhe del centro e del sud
Dieci favole, tramandate da generazioni, ci portano al cuore dell’America Centrale e del Sud: dall’origine del mais, al racconto del serpente piumato, queste favole aiutano genitori e bambini a dialogare con i grandi miti delle principali culture dell’America Latina. Inclusione, accoglienza, generosità, rispetto: sono questi i valori che, raccontati in parole e immagini, sanno trasformare un sapere antico in una bussola per il futuro. Missionari saveriani, ricercatori e studiosi a lungo impegnati in Oriente, Ettore Fasolini e Mario Riccò hanno raccolto sul campo un corpus unico di favole, narrazioni e leggende. Le illustrazioni sono di Giulia Tassi, giovane disegnatrice emergente nel panorama europeo. Il volume, che segue quello dedicato all'Asia, è la seconda uscita della collana Favole dei quattro continenti. «Guardando in alto, le persone si accorsero che una nuova luce brillava in cielo: il cuore di Quetzalcoatl si era trasformato nella stella luminosa del mattino. Allora la gioia tornò a brillare sul volto di tutti»
Berger Peter L.
I molti altari della modernita'
La nostra epoca è segnata dal forte ritorno delle religioni nello spazio pubblico. La teoria della secolarizzazione («più» modernità = «meno» fede) si è rivelata errata. Berger, un tempo sostenitore di quel paradigma, non ha timore ad ammettere lo sbaglio: l’osservazione della realtà lo porta ad affermare che oggi non viviamo in un’età secolare ma in quella del pluralismo. Le fedi sono compresenti a livello planetario: gli Hare Krishna ballano davanti alle cattedrali gotiche d’Europa, il cristianesimo si diffonde nella Cina confuciana, l’America Latina (un tempo uniformemente cattolica) vive un’esplosione di presenza protestante, la regina Elisabetta si proclama «difensore di tutte le fedi nel Regno Unito». Al contempo i credenti sono immersi nella propria epoca vivendo in prima persona il pluralismo in quanto persone sia religiose sia secolari. Ma cosa significa il fatto che il pluralismo è il paradigma della condizione spirituale moderna? In che modo le istituzioni religiose ne vengono condizionate? Cosa succede alla fede in questo contesto? Questo libro risponde con lucidità a tali domande. Berger intreccia un’impareggiabile competenza accademica con la sapida capacità di indagare i fatti propria dell’uomo curioso di capire. «Berger è un’autorità mondiale in materia di religioni e modernità» The Washington Post «Il più famoso sociologo vivente» Forbes «Tra i primi a prevedere che il mondo si sarebbe secolarizzato, Berger è stato anche tra i primi a riconoscere di essersi sbagliato» Il Foglio Una nuova edizione con l'introduzione alla sociologia bergeriana redatta dal prof. Antonio Camorrino, Ricercatore di sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II

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