«Un corpo estraneo, ma anche una radice: questa è la stimolante posizione del cristianesimo nell’Europa secolarizzata. La cultura europea è spesso critica nei confronti del cristianesimo e ciò è da ritenersi positivo. L’Europa potrebbe avere bisogno della sana inquietudine della voce profetica della Parola, ma anche il cristianesimo ha bisogno che l’Europa ponga a sua volta questioni critiche».
Il cardinale di Vienna individua tra Europa e cristianesimo un rapporto paradossale: il Vecchio Continente ha sempre meno credenti ma al contempo desidera che i cristiani siano sempre più fedeli al vangelo. Il cristianesimo può offrire all’Europa la libertà da ogni condizionamento; la fede può ricevere dalla cultura laica l’appello ad una credibilità oggi quanto mai urgente.
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