L’autore studia la personalità e l’opera di Gesù nel loro contesto storico immediato, la Palestina del I secolo sotto il dominio romano.
Viene delineata la figura di un leader secondo la tradizione israelita, come era interpretata dal popolo degli agricoltori e dei pescatori piuttosto che dai sacerdoti e dagli scribi di Gerusalemme.
Emerge poi la figura di un maestro che incarna la libertà e la giustizia come le intende la parola del Dio della Bibbia, di un messia al di fuori di ogni schema moderno di separazione rigida tra religione, politica, economia, società e di un uomo che vive tra la sua gente e ne condivide la resistenza all’oppressione imperiale. Gesù manifesta una capacità eccezionale di “instillare speranza in situazioni disperate”: sa restituire alle persone, alle famiglie, alle comunità il senso della loro dignità e la fiducia nel Dio dell’Alleanza.
Senza una profonda spiritualità e senza una solida base biblica non è possibile vivere in questo mondo secondo i valori del Regno. Il vangelo, la buona notizia, è Gesù di Nazaret, è lo spirito che dà vita alla storia.
Richard Horsley
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