In Africa vive il 70% della popolazione sieropositiva. Povertà e Aids si rafforzano a vicenda. La causa dell’Aids è il virus Hiv, ma la sua diffusione nei paesi subtropicali è causata dalla povertà. 40 milioni di persone infette, di cui 29 milioni nell’Africa subsahariana – 3 milioni sono bambini al di sotto dei 15 anni – 13 milioni di bambini sono rimasti orfani a causa dell’Aids – nel 2010 gli orfani supereranno i 25 milioni – 6.000 nuovi infetti ogni giorno nel mondo. Sono le cifre di un quadro desolante che annienta vite umane e con esse la possibilità di costruire lo sviluppo di interi paesi. L’accesso ai farmaci è regolato dall’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), e non dall’Organizzazione mondiale della sanità o dall’Onu. Per affrontare l’Aids occorre agire alle radici: cancellare il debito estero dei paesi poveri; ristabilire il principio di equa rappresentanza nel Fondo monetario internazionale, nella Banca Mondiale, nel WTO, risanando le loro politiche; gemellare paesi ricchi e paesi poveri; istituire un tribunale internazionale dei doveri; attuare un commercio equo e solidale; adottare stili di vita sobri e responsabili; promuovere politiche di rispetto dei diritti umani; mettere a disposizione persone e mezzi e destinare lo 0,7% del PIL alla cooperazione allo sviluppo internazionale entro il 2010. Molte Ong, organizzazioni e associazioni, tra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII, combattono da anni il flagello dell’Aids, distribuendo i loro interventi su vari fronti nel rispetto della dignità integrale della persona.
AA. VV. Elisabetta Garati
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