“Più l’uomo si impegna nella fatica, nella politica, nelle attività sociali, più rende visibile il suo intimo invisibile e cammina verso il futuro.
La capacità di esprimere se stessi si chiama libertà. Le tenebre non sono libertà, come non è libertà l’invisibilità, che è l’ostacolo più terribile da affrontare, per superare il quale è necessario l’entusiastico fervore del germoglio dentro il seme, del fiore dentro il boccio”.
Per la prima volta in italiano, direttamente dalla lingua bengali, sono qui presentate 31 meditazioni tenute dal Premio Nobel bengalese Tagore agli alunni e agli insegnanti di Santiniketon, tra il 1911 e il 1914.
Poeta, pedagogo, musicista, filosofo, compositore, drammaturgo, promotore sociale, pittore, in Tagore la crescita umana, religiosa e letteraria seguirono un percorso parallelo e molto personale, in cui la poesia è quasi la registrazione dell’esperienza religiosa.
Questo volume, leggibile indipendentemente dai precedenti, è intitolato Il tremendo gioco della gioia in riferimento ai passaggi conclusivi della meditazione tagoriana sul Bello.
Laura Santoro Ragaini, Robindronath Tagore
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