Una difesa a spada tratta del politically correct? Non esattamente così. L’autrice non crede che sostituire vocaboli «neutri» alle parole razziste estirpi automaticamente i sentimenti e gli atteggiamenti discriminatori. È vero, però, che ogni epiteto che un gruppo umano rivolge ai componenti di un altro gruppo ha la sua storia − che non è mai una bella storia. Senza contare che veri e propri genocidi sono stati preparati e alimentati da un linguaggio oltraggioso. Anche quando non si scagliano insulti e si impiegano espressioni più eleganti, queste sono comunque figlie di uno sguardo che trova la diversità dell’altro più rilevante della sua appartenenza alla comune umanità. «Di colore», per esempio, è solo apparentemente più innocuo di «negro».
Questo libro, che passa brillantemente in rassegna centinaia di ingiurie ed epiteti dall’Italia e dal mondo, e di epoche diverse, ci svela quanto siamo tutti pri- gionieri di bassi «istinti» linguistici. Quanto, in fondo, il seme del razzismo alberghi in ciascuno di noi.
Insulto, dunque sono
Modi e funzioni delle ingiurie razziste
Giovanna Buonanno
16,00 € 15,20 €
Data di pubblicazione: 22/08/2013
Lingua: Italiano
Formato: 14.00x21.00 cm
51 disponibili
ISBN: 9788830721098
Categorie: Antropologia, Libri, Red Week, SOCIETÀ & AMBIENTE
Rassegna stampa
I nuovi insulti, da Osama a figlio di badante
di Eleonora Puntillo
Corriere del Mezzogiorno 7/1/2014
«Insulto dunque sono», perché le parole sono importanti
di Thomas Bendinelli
Corriere di Brescia 20/11/2013
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