Il nostro mondo è entrato in modo irreversibile nella dimensione della globalizzazione. La convivenza fra culture e religioni diverse è un dato ineluttabile. Ogni religione è chiamata ad uscire dalla propria autoreferenzialità per confrontarsi con le altre tradizioni religiose in un contesto di pluralismo religioso.
Questo nuovo ricchissimo orizzonte obbliga tutti a ripensare la propria vita spirituale e a riscoprire un nuovo senso per la propria fede e spiritualità. Ci chiama a incontrare il Dio vivo che è, opera e si fa presente attraverso tutti gli avvenimenti della storia umana, in particolare attraverso la storia delle religioni.
Queste pagine esplorano i fondamenti del dialogo interreligioso, indicandone le dimensioni e le attuazioni, soprattutto in rapporto al mondo islamico. Due figure, quella del martire sudanese Mahmûd Muhammad Tâhâ (1909-1985) e quella del domenicano egiziano George Anawati (1905-1994), vengono indicate come esempi della possibilità e della fecondità del dialogo fra le due religioni.
Giuseppe Scattolin
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