La cittadinanza moderna si definisce su tre piani diversi:
– la cittadinanza civile, che garantisce ai singoli i diritti fondamentali;
– la cittadinanza politica, che si esprime attraverso il diritto di voto;
– la cittadinanza sociale, che garantisce il diritto a istruzione, sanità, servizi pubblici, welfare state.
I sistemi occidentali hanno “scoperto” di recente le differenze etniche, culturali e identitarie. Essi hanno due sfide da fronteggiare: come costruire una democrazia planetaria, imposta dal superamento dello stato nazionale, e un modello di interazione tra differenze; come conciliare, all’interno di ogni società, le esigenze democratiche tradizionalmente legate allo stato nazionale e le diversità culturali e identitarie.
Modelli di interazione sono già sperimentati in nazioni che hanno conosciuto prima dell’Italia il fenomeno multietnico. Nel nostro paese, oltre all’educazione interculturale condotta in vari ambiti, il modello più significativo è costituito dalla riflessione della Commissione ministeriale per le politiche sull’immigrazione.
Il concetto chiave è l’idea di integrazione ragionevole, che tende a realizzare integrità della persona e buona vita, interazione positiva e pacifica convivenza.
La città multiculturale presenta alcune esperienze italiane di nuova cittadinanza per coniugare libertà, differenza e solidarietà.
Aluisi Tosolini, Khaled Fouad Allam
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