Il documentatissimo volume di Francesca De Lellis ricostruisce da vicino l’eccezionale biografia di Piccola Sorella Magdeleine Hutin, meglio conosciuta come Magdeleine di Gesù, contestualizzandola in una storia ricca quanto complessa, quando le religioni, ormai, hanno ripreso ad occupare nel bene e nel male la prima pagina dei media, e il pluralismo religioso sembra l’orizzonte inevitabile di ogni sentiero di fede.
In particolare c’è l’islam dei fondamentalisti ad allarmare, coi fautori dello scontro di civiltà e di un conflitto interreligioso ritenuto inevitabile dopo gli attentati dell’11 settembre.
L’autrice del libro, con ottime ragioni, sottolinea come il modello adottato nel dialogo islamo-cristiano dalla fondatrice della Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù sia quello del dialogo della vita, di cui parla il documento Dialogo e Missione del Segretariato per i non cristiani. L’ipotesi di lavoro di Magdeleine di Gesù – fattasi paolinamente “araba in mezzo agli arabi” – è stata di incentrare il proprio impegno instancabile sulle relazioni cristiano-musulmane non tanto in un ambito teologico, bensì sulle questioni concrete, reali, vitali: un’ipotesi rivelatasi lucidamente realistica, e capace di inaugurare un percorso per molti versi davvero innovativo. Che consente l’avvio di una conoscenza sul campo, di guardarsi a faccia a faccia, di comprendere i danni derivati dalle ferite inconsapevoli, i fraintendimenti linguistici, i reciproci stereotipi; e assai utile anche a noi, qui, oggi, abituati a confrontarci molto spesso con l’islam di carta, e non con l’islam di carne.
Da questo punto di vista, ritengo sia una straordinaria occasione l’opportunità di leggere, rileggere, e meditare, la vicenda esistenziale di sorella Magdeleine, con la sua passione per l’Algeria, la sua predilezione per le chiese orientali, il suo servizio agli ultimi. Oggi, forse, ancor più di ieri. Ne trarremo non pochi elementi di consolazione, fra cui la sensibilità squisitamente femminile del suo dialogare, di cui sentiamo fortemente il bisogno.
Francesca De Lellis
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