Era il 24 marzo 1980 quando Romero venne ucciso sull’altare. Si stava vivendo una realtà difficile da cui emergeva la scomodità dell’azione “riconciliatrice” dell’arcivescovo e la sua coraggiosa esposizione a tutela dei diritti umani e della giustizia sociale. Pochi mesi dopo in El Salvador la crisi sfociò in una guerra civile destinata a protrarsi per più di un decennio e a concludersi con un bilancio di almeno 80.000 vittime, in gran parte contadini.
Da qui è partita la necessità di ripensare la figura di Romero e il contesto storico in cui si mosse, a venticinque anni dalla sua morte, e insieme discutere dell’impatto e dell’eredità della guerra civile salvadoregna, alla luce delle problematiche attuali del continente latinoamericano.
La dimensione storiografica e sociologica, insieme a quella testimoniale ed esperienziale e la ricerca di differenti chiavi di lettura per costruire un terreno di confronto rappresentano la ricchezza di questo libro che si suddivide in tre parti:
- El Salvador e il contesto centroamericano
- la vicenda di Romero
- la memoria. Massimo De Giuseppe
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