Sempre più persone, nel mondo, abbandonano il posto di lavoro. Un fenomeno in crescita, sintomo di un disagio profondo nei riguardi di una società modellata sulla fretta e l’arrivismo. È in atto una riscoperta dei valori culturali dell’ozio, della lentezza, della nostalgia e della convivialità.
Valori tipicamente “mediterranei”, spesso trattati come vizi, sono invece la radice stessa di ogni felicità pubblica e privata. Valori che, mai come in questo tempo, si dimostrano efficaci per uscire dalla crisi di senso che stiamo attraversando. Solo cambiando rotta alle nostre vite, seguendo una sana dieta mediterranea per l’anima, la felicità può diventare un valore sociale primario e condiviso.
«Quando tutto intorno è fracasso e frastuono, quando l’ansia e l’angoscia prendono il sopravvento, quando ci sentiamo presi in un vortice fuori controllo, in una spirale asfissiante di cose da fare, da sistemare, da risolvere la lentezza diventa una barca salvatrice, un ponte sopra il torrente, un rifugio in mezzo alla tempesta. La possibilità di risistemare i pensieri, di scegliere le priorità, di sbarazzarsi delle nozioni ingombranti, rappresenta l’inizio di un nuovo modo di rapportarsi alla vita, al tempo e agli altri» Christoph Baker
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