Tra le Pontificie Opere Missionarie (della Propagazione della Fede, dell’Infanzia Missionaria, per il Clero locale…) ce n’è una che si distingue. Non ha un ruolo immediatamente operativo come le altre, rispetto alle quali è «in sottordine, a servizio, animatrice»: si tratta della Pontificia Unione Missionaria.
Nata come Unione Missionaria del Clero nel 1916, e allargatasi a religiosi e religiose circa trent’anni dopo, l’odierna PUM mantiene a pieno titolo il suo ruolo di suscitatrice dello spirito missionario ad gentes nella Chiesa. E lo fa a partire da quanti nella Chiesa hanno un compito di prima responsabilità nell’annuncio, affinché il loro orizzonte travalichi i limiti della parrocchia e della diocesi, per abbracciare il mondo.
L’autore ripercorre la storia della PUM sottolineando il ruolo che vi hanno giocato i pontefici e a partire dai due grandi missionari che furono alla sua origine: il beato Paolo Manna del PIME e san Guido Maria Conforti, vescovo diocesano in Italia e al tempo stesso fondatore di una congregazione missionaria intitolata a san Francesco Saverio. Una lettura quindi sulle tracce del beato Paolo Manna e di san Guido Maria Conforti, animatori missionari delle Chiese che sono in Italia.
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