Una meditazione teologica che mira all’edificazione dello spirito di comunione − nelle comunità religiose e in qualsiasi comunità cristiana. Per essere edificatori dell’unità occorre passare attraverso una profonda capacità di autoesame, fino a sapersi «autoaccusare». Accusare sé stessi non è «qualcosa di puerile» o segnale di debolezza; è invece un atto che «presuppone un coraggio non comune per aprire la porta a dimensioni sconosciute e per lasciare che gli altri vedano al di là della mia apparenza». L’autoaccusa sfocia nella vera umiltà, che è il cammino verso Dio e che al contempo ci apre all’altro.
Jorge Mario Bergoglio, futuro papa Francesco, appare particolarmente preoccupato di sradicare la mormorazione e la maldicenza che spesso mina gli ambienti ecclesiali. Questa riflessione del card. Bergoglio è il commento ad alcuni scritti sull’argomento di Doroteo di Gaza, un Padre della chiesa del VI secolo, testi che vengono riportati nel volume stesso.
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