Volevo fare la carmelitana scalza ma mi hanno scambiata per un pesce d’aprile

Una giovane donna in ricerca nella Roma splendida e confusa di oggi. Cerca casa, lavoro, e una vocazione. Pensava fosse «dentro» e invece era «fuori». Perdendosi in mezzo alla varia umanità che affolla le strade della città eterna, e condividendo un appartamento con altre persone a tempo determinato, tra aneliti di clausura e apertura a correnti alternate ritrova sé stessa e uno stile di vita in fondo antico e sempre nuovo.

Un singolare affresco di vita metropolitana dei nostri tempi scritto con brio e scoppiettante umorismo, e un incoraggiamento per tutti quelli che non hanno rinunciato a cercare il proprio posto nel mondo. Inventandosi una sorta di monachesimo secolare, l’autrice ha scoperto «un modo per fare comunità al di là di ogni steccato. Nella gioia e nel dolore. Sarà che alla fine non sono rimasta veramente zitella ma ho sposato una città?».