Dal 1995 l'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) è stata definita dall'establishment neoliberale globale come "il gioiello mancante nella corona del multilateralismo" ed è stata chiamata a scrivere "la costituzione economica globale". A distanza di 10 anni e dopo il fallimento delle ultime due conferenze ministeriali di Seattle e Cancùn è giunto il momento di porre apertamente l'istituzione principe di una globalizzazione iniqua di fronte ad un bivio: o se ne riduce significativamente il mandato o si va verso il collasso delle attuali regole commerciali multilaterali. In realtà il WTO potrebbe capitolare, già nella prossima conferenza ministeriale di Hong Hong del prossimo dicembre, proprio perché vittima della stessa globalizzazione che voleva promuovere "senza se e senza ma". Se così fosse, si riaprirebbe il dibattito politico sulla riforma dell'intero sistema internazionale prefigurando la creazione di possibili nuove forme istituzionali globali.