In un contesto di preoccupante stanchezza delle istituzioni democratiche, a livello sia nazionale che internazionale, le Acli, con il convegno culturale di Orvieto, si sono date l'obiettivo di ripensare la democrazia e avanzare proposte per estendere la partecipazione dei cittadini alle decisioni che interessano il futuro del Paese, dell'Europa e del mondo.
Una democrazia elitaria e competitiva, procedurale e populistica non serve al bene della comunità.
Occorre invece una democrazia sociale, civile e associativa, veramente partecipata dai cittadini.
La prima sfida da cogliere per rigenerare oggi la democrazia è anzitutto la religione, come sistema di simboli, tradizioni spirituali, codici rituali ed apertura al trascendente, ma anche come carica utopica e riserva di speranza.
Sulla seconda sfida, quella dei generi, il Convegno di Orvieto ha messo in evidenza come la donna stia diventando sempre più protagonista delle stesse istituzioni democratiche.
La terza sfida che ad Orvieto è stata dibattuta con una nutrita rappresentanza di politici dell'uno e dell'altro polo è quella delle generazioni e che è stata sintetizzata nella proposta "un figlio, un voto".
Il libro è stato curato da Antonio Nanni, pedagogista e responsabile del Centro Studi delle Acli.
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