La lettera ai cristiani di Filippi in Macedonia è nota per la frequenza di termini come «gioia», «rallegratevi», «affetto», «affabilità»… Ma è anche il testo in cui san Paolo con più chiarezza parla della kenosis, lo «svuotamento» cui Gesù si sottopose.
Padre Zanotelli, servendosi dei moderni studi sull’ambiente sociale dell’epoca, ci guida a leggere la Lettera ai Filippesi in una nuova luce. In quella comunità si stavano riproducendo le stesse logiche di diseguaglianza dell’Impero: certo non per questo Cristo era venuto e si era abbassato fino alla morte di croce. L’apostolo scrive in «catene», deve quindi farlo con un linguaggio in codice. Queste pagine ci aiutano a decriptarlo, a metterci in una salutare crisi.
«L’Impero era l’opposto di quello che Gesù chiama “regno di Dio” e che Paolo definisce “giustificazione per fede”» Alex Zanotelli
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