Un viaggio che parte da una tranquilla città delle Alpi, Merano, e che attraverso le piste polverose dei paesi del Golfo di Guinea tocca, secondo un itinerario non sempre lineare, il Benin, i villaggi e la capitale del Togo, si sofferma tra i baobab e i forti portoghesi del Ghana e ritorna nelle regioni centrali e settentrionali del Benin.
In questi luoghi un missionario laico meranese, Alpidio Balbo, da oltre trentacinque anni si dedica alla costruzione di dispensari, padiglioni d’ospedale, scuole e soprattutto pozzi, appoggiandosi con fiducia alla giovane Chiesa locale e al sostegno di migliaia di persone in Italia.
Lo scopo di un viaggio come questo è incontrare le persone e di capire direttamente dalla loro voce la risposta a molti interrogativi sulla ricca, affascinante e a volte drammatica complessità africana. Sono i volti del Golfo di Guinea, la gente dei villaggi e delle città, i missionari e le missionarie che hanno messo radici in queste terre.
Nel 1971, quando Alpidio Balbo pianse sotto l’albero del fuoco, il maestoso flamboyant al centro della missione di Bohicon, per aver visto morire in una sola mattinata sei bambini, la sua vita cambiò e con essa quella di centinaia di persone che continuano a beneficiare del suo inarrestabile impegno. Una dedizione che ha aperto tante porte, ha battuto tante strade e come l’Albero dai fiori rossi è sbocciata nella solidarietà.
Paolo Valente
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