Cittadinanza attiva, stili di vita sostenibili, buone pratiche di gestione dei territori. Ma soprattutto «persone in carne e ossa, che sperimentano quel gioco complicato chiamato comunità». Sono i temi e i protagonisti della «rivoluzione che si fa uscendo di casa» (come scrive nella Prefazione Massimo Bray, ministro dei Beni e delle attività culturali nel governo Letta), della quale Marco Boschini ci racconta volti, storie, fatiche e successi.
Questa pacifica rivolta prende avvio dalle «città disattese», dove la qualità della vita e le condizioni dell’ambente sono degradate. Mette a fuoco le nostre responsabilità nell’esserci arresi a un’economia usa e getta. E racconta i tanti modelli virtuosi che si vanno creando e che rappresentano l’alternativa possibile. Boschini ne ha conosciuti alcuni in giro per il mondo, molti altri li ha trovati disseminati in una bella Italia che sta fiorendo. Sono piccole-grandi storie di comunità ribelli e costruttive, di asini e di alberi, di scuole e di stalle. Ce ne parla con entusiasmo per convincerci che l’indignazione non basta, «l’azione, invece, è concime fertile che fa crescere storie e futuro».
«Ricominciamo a pretendere l’impossibile e rimbocchiamoci le maniche perché le cose accadano. Questo è la buona politica, questo dobbiamo fare per chi verrà dopo»
Timothy Radcliffe
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