La pubblicità fa nascere dentro di noi il desiderio di comprare tante cose. Infatti ci dice che se acquisteremo l’oggetto reclamizzato diventeremo qualcuno, entreremo in un gruppo di persone privilegiate e vincenti.
La prima domanda che vogliamo farci non è se questo è giusto o ingiusto. Vogliamo sapere innanzitutto se la promessa che fa uno spot è vera o no: saremo veramente di successo credendoci?
Per capirlo bisogna partire dalla fase in cui il prodotto che ci verrà proposto viene pensato. In quel momento assistiamo ad un vero e proprio atto di nascita di una merce cui viene data una precisa personalità fatta per sedurci.
Il resto lo fanno le potenti iniezioni pubblicitarie cui siamo sottoposti quotidianamente, in Tv, per strada, sui giornali, che quasi ci costringeranno a comprarlo.
Ma esiste un vaccino: se sappiamo chi siamo e quindi quello che vogliamo, sarà molto difficile persuaderci. Vogliamo essere felici, ne siamo certi, e per questo scopo un oggetto non è determinante. È invece fondamentale stare bene con se stessi e con gli altri.
Le cose che possediamo sono in funzione di questo fine, ecco perché imparare a condividere è la scuola migliore per essere felici.
Per ragazzi e gruppi di ragazzi dai 12 ai 15 anni Emanuele Fucecchi
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