Per una società della comunicazione inclusiva e centrata sulle persone è necessario attuare politiche di giustizia: ridistribuire il potere e la ricchezza, ridurre il divario fra paesi del Nord e paesi del Sud, incrementare l’accesso alle risorse strategiche quali i mezzi di comunicazione, informazione e conoscenza, democratizzare gli strumenti e gli organismi di controllo, favorire la diffusione e l’acquisizione delle tecnologie informatiche, trovare principi e meccanismi per il governo di internet.
La strada: integrare le nuove tecnologie con i diritti delle persone, attraverso la partecipazione attiva di tutti i settori della società civile a livello internazionale, nazionale e locale. Diciannove studiose e professioniste analizzano da una prospettiva di genere questioni cruciali dell’era della comunicazione e propongono un utilizzo più umano e meno tecnico-commerciale dei saperi del futuro, nel rispetto di tre principi: i diritti umani fondamentali; la partecipazione dal basso, la risposta ai bisogni del Sud globale.
La sfida: dimostrare che la società della comunicazione non è cosa da esperti, ma che una società realmente inclusiva e democratica scambia i saperi, garantisce l’equa partecipazione delle donne ed è alla portata di tutti, per il miglioramento della qualità della vita.
Heike Jensen, Olga Drossou
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